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Il regno di Dio e il regno dei cieli

Dal pastore

IL REGNO DI DIO E IL REGNO DEI CIELI


Matteo 12:28

Nei quattro Vangeli si possono leggere svariate volte le espressioni il Regno di Dio e il Regno dei cieli e non bisogna confonderli: il Regno di Dio è dove il Re viene a noi, il Regno dei cieli è quello dove andremo noi.
"Venga il tuo regno": interrogato dai farisei su quando verrebbe il regno di Dio, Gesù rispose loro: "Il regno di Dio non viene in modo da attirare gli sguardi, né si dirà "eccolo qui" o "eccolo là", perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi" (Luca 17:20).
Quando dice: "il regno di Dio è giunto fìno a voi" vuole dire che era giunto lui, il Re del regno e stava scacciando il demonio per stabilire il Suo regno, poiché Satana avendo sedotto l'umanità si è preso il titolo di principe di questo mondo. Gesù rivendica il diritto di esclusiva appartenenza a Dio, infatti quando abbiamo accettato Gesù come personale Salvatore, Egli "ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato figlio. In lui abbiamo la redenzione e il perdono dei peccati" Colossesi 1:13, "...per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio e ricevano per la fede in me, (Gesù), il perdono dei peccati e la loro parte di eredità tra i santificati" (Atti 26:18).
Se i demoni vengono scacciati dall'uomo, dalle famiglie, dalla chiesa, Gesù regna sovrano in mezzo a noi, in noi e per mezzo di noi. "Il regno di Dio non consiste in vivanda, né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo" (Romani 14:17). Se questo non si verifica in mezzo a noi e ci sono invece amarezza, ira, contese, gelosie, rivalità, maldicenza, disordine, vuol dire che il nemico ancora ha i suoi agganci e bisogna pregare per la completa liberazione. E' necessario arrenderci al nostro potente Salvatore e Re.
La conversione deve essere quella del cuore e non soltanto della mente, il cuore deve esserne coinvolto.
Ricordiamoci che siamo ancora nella chiesa militante, impegnati in un combattimento spirituale, vuol dire che possiamo essere ancora tentati; ma le nostre armi sono potenti "Sebbene viviamo secondo la carne, non combattiamo secondo la carne; infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio facendo prigione ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo" (2 Corinzi 10:3-4).
Gesù con Nicodemo è stato molto esplicito: l'uomo naturale è spiritualmente cieco perciò "non può vedere il regno di Dio" (Giov. 3:3,5), perché guarda con gli occhi fisici ciò che possono essere le manifestazioni spirituali e le giudica pazzia; per questa ragione non può entrare a farne parte.
L'unico requisito richiesto per poter vedere ed entrare nel regno di Dio è la nuova nascita, ma la stragrande maggioranza non riceve Gesù come Salvatore e Re e ne resta perciò esclusa.
In Luca 19:14 leggiamo le parole attribuite ai Giudei: "ora i suoi concittadini lo odiavano e gli mandarono dietro degli ambasciatori per dire: non vogliamo che costui regni su noi". Nel regno di Dio ognuno si esercita a vivere la vita del cielo, come l'astronauta prima del lancio spaziale si esercita per molto tempo mediante simulatori elettronici (con i quali fa esperienze simili a quelle che farà poi nello spazio). Anche noi, prima di entrare nel regno, dobbiamo fare esercitazioni. L'apostolo Paolo nel carcere di Roma, rischiava di essere dato in pasto ai leoni, ma dopo la sua prima difesa ottenne di non subire quella morte atroce, ed ecco quanto lui stesso scrive in 2 Timoteo 4:16-18 "Sono stato liberato dalle fauci del leone, il Signore mi libererà da ogni azione malvagia e mi salverà nel suo regno celeste." Paolo faceva parte ancora del regno terrestre di Dio e sapeva bene che per essere promosso a quello celeste non doveva commettere azioni malvagie. perciò prega che il Signore lo liberi e lo preservi.
In 1 Tessalonicesi 2:11-12 è scritto: "Sapete pure che come fa un padre con i suoi figli, abbiamo esortato, confortato e scongiurato ciascuno di voi, a comportarvi in modo degno del Signore, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria ".
Per concludere leggiamo 1 Corinzi 15:24-28.
Quando Gesù avrà portato a termine l'intero piano di redenzione, avrà giudicato i suoi nemici, risuscitato i morti in Cristo prima e poi anche quelli che sono morti infedeli per giudicarli, allora verrà la fine: "consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avra ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza., quando ogni cosa sarà sottoposta a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti".

Francesco Rauti


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