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Studi Biblici
L’ANTICRISTO
«Nessuno vi tragga in errore in alcuna maniera; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato, il figliuolo della perdizione» (2Tess. 2:3).
I Tessalonicesi si erano lasciati sconvolgere, e si trovavano confusi circa il preciso avvicinarsi dei grandi avvenimenti finali. Il Signore aveva usato il termine turbare in Matteo 24:6 e Marco 13:7, quando metteva in guardia gli apostoli di non lasciarsi turbare dai falsi cristi e dal falsi allarmi, poiché la fine non era ancora arrivata.
Paolo, come il suo Maestro, non vuole che i credenti di Tessalonica siano turbati da quelli che cercavano di sedurli, e nemmeno dalle circostanze dolorose che attraversavano.
Due avvenimenti devono precedere il giorno del Signore: l'apostasia generale e la manifestazione dell'uomo di peccato.
Satana è il seduttore per eccellenza, ma i Tessalonicesi dovevano essere messi in guardia particolarmente contro i suoi agenti. La Parola menziona la «seduzione» per la prima volta in Genesi 3:13. Eva, nel giardino di Eden, accusa il serpente di averla sedotta e di averla trascinata a mangiare il frutto dell'albero proibito. Fu la prima vittoria di Satana. L'ultima volta in cui è parlato di «seduzione» è ancora in rapporto con Satana, il nemico delle nostre anime: egli sarà legato per mille anni e gettato nell'abisso «onde non seducesse più le nazioni» durante il regno di Cristo (Apoc. 20:1-3).
La seduzione accompagna l'apostasia, che è l'abbandono della fede e della vita cristiana “Allora molti si svieranno…, l’amore dei più si raffredderà” (Matt.24:10-13). L'apostasia, nel nostro versetto, consiste nell'abbandono totale e generale dell'Evangelo, che terminerà col rifiuto di ogni verità rivelata e anche di ciò che si può chiamare la religione naturale.
Da quando Paolo scrive a Timoteo, noi oggi siamo testimoni di una deviazione parziale dalla fede: «Lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori, e a dottrine di demoni» (1 Tim. 4:1). Alcuni movimenti attuali promuovono su scala mondiale una filosofia umanistica che respinge il vero Dio. Certi sostenitori di “nuove religioni” e movimenti, incitano anche alla comunicazione con delle «guide spirituali» per favorire lo sviluppo più profondo dell'individuo. Assistiamo così alla proliferazione del culto dei demoni e del culto dell'io, anche in seno alla cristianità. Questi segni, chiari precursori dell'apostasia finale, lasciano presagire che sia molto prossima la rivelazione dell'uomo di peccato, cioè l'anticristo.
Quale sarà la fine di quest'uomo di peccato lo sappiamo prima ancora che sia manifestato: è il figliuolo di perdizione. Il Signore Gesù soprannominò allo stesso modo Giuda Iscariot, colui che doveva tradirlo: figlio di perdizione (Giov. 17:12).
Noi riconosciamo già parecchi seduttori e anticristi in coloro che non confessano Gesù Cristo venuto in carne (2 Giov. 7), ma il vero Anticristo non è ancora stato manifestato. Quando apparirà, svelerà soltanto progressivamente le sue vere intenzioni.
«L'avversario, colui che s'innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al pundi porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e dicendo ch'egli è Dio» (2Tess.2:4).
L'uomo di peccato, il figlio di perdizione, è dunque colui che Giovanni chiama l'anticristo. Egli si accanirà sia contro la promessa fatta ai Giudei, negando che Gesù è «il Cristo», cioè il Messia (1 Giov. 2:22) e che è venuto in carne (1 Giov. 4:3; 2 Giov. 7), sia contro al fondamendel cristianesimo negando il Padre e il Figlio (1 Giov. 2:22). Pietro aveva potuto dire di Gesù che era il Cristo (Matteo 16:16), riconoscendo così una verità tipica del giudaismo. Il Signore Gesù ha fatto conoscere il Padre (Giov. 14:7-9), che è una rivelazione tipica del cristianesimo.
L'anticristo non è soltanto colui che si presenta al posto di Cristo, ma è colui che si oppone a Cristo. Daniele 11 ci riferisce che egli è quel re che « ...agirà a suo piacimento, si innalzerà, si esalterà al di sopra di ogni Dio e pronunzierà cose inaudite contro il Dio degli dei; prospererà finché non sia finita l’ira…» (v. 36). Qui, l'Anticristo si oppone e si innalza contro tutto ciò che ha relazione con Dio.
L'Anticristo cercherà di prendere il posto del Signore Gesù, il vero Agnello di Dio; sarà Satana stesso che gli permetterà di esercitare il potere e di fare grandi miracoli .
L'Anticristo spingerà le sue pretese fino a sedersi nel tempio di Dio. Ecco «l'abominazione della desolazione» (cioè che porta la desolazione per il castigo di Dio) di cui è stato parlato da Daniele il profeta, «stabilita nel luogo santo» (Matteo 24:15 e Daniele 12:11).
Oltre ad usurpare il posto di Dio, l'Anticristo presenterà se stesso dicendo di essere Dio. Tuttavia, rimane un uomo con le sue debolezze e le sue incoerenze; egli stesso onorerà un dio di sua immaginazione e incoraggerà questo tipo di culto (Daniele 11:37-38).